Il settore dei servizi immobiliari dei cinque principali paesi europei (Germania, Francia, Regno Unito, Italia e Spagna) dovrebbe segnare, nel 2020, un incremento del fatturato dell’1,3%, a 379 miliardi
Il comparto delle attività immobiliari nel nostro Paese risulta caratterizzato, più che altrove, dalla presenza di micro e piccole imprese e dalla quasi totale assenza di grandi imprese
“Il settore delle attività immobiliari nel nostro Paese risulta caratterizzato, più che altrove, dalla presenza di micro e piccole imprese e dalla quasi totale assenza di grandi imprese”, ha poi aggiunto Breglia, ricordando che questa situazione ha visto negli ultimi anni qualche trasformazione, soprattutto tra le principali società del settore, con alcuni importanti processi di aggregazione. “Questo processo sottolinea l’importanza delle dimensioni aziendali nell’affrontare i cambiamenti strutturali del mercato, insieme alla crescita del livello e della complessità dei servizi offerti, spinta anche dalla presenza di società e investitori internazionali”, ha aggiunto. Secondo Breglia, questa industria si conferma in grande sviluppo sia di tipo quantitativo che qualitativo. “Grandi opportunità arrivano dalla riqualificazione urbana e dai processi locali di valorizzazione immobiliare”, ha poi dichiarato.
Una cosa è certa: lo scenario attuale è completamente diverso da quello di inizio anno. “Fino a nove mesi fa il mondo era diverso da oggi e il settore immobiliare si confrontava con tutt’altro genere di sfide e di problemi”, ha commentato Francesca Zirnstein, direttore generale di Scenari Immobiliari, che poi ha concluso dicendo. “Il processo di digitalizzazione già in atto ha permesso, infatti, alle aziende di essere innovative nell’affrontare l’emergenza e le nuove esigenze, non solo per la gestione dei beni fisici ma anche per il benessere degli utilizzatori. Comprendere le esigenze dei clienti permette di creare servizi a valore aggiunto”.