È noto a tutti come i calciatori e gli sportivi di successo guadagnino cifre astronomiche in un arco temporale relativamente breve (dai 20 ai 35 anni circa), e questo fa sì che essi perdano completamente il contatto con la realtà, ritrovandosi con ben pochi risparmi a fine carriera.
Altre volte ancora, accade che i calciatori, dopo aver cessato l’attività sportiva e al fine di procurarsi una nuova fonte di reddito, compiano delle scelte (non solo imprenditoriali, ma anche legate al mondo del calcio, qualora decidano di diventare allenatori, direttori sportivi o procuratori) che si rivelano sbagliate o che, comunque, necessitano di uguale cura e attenzione.
Sulla base della mia, personale esperienza, posso affermare senza tema di smentita che per i calciatori, il rischio di fare scelte sbagliate o non ben ponderate è dietro l’angolo, dal momento che questi, in considerazione della giovane età o della comprensibile inesperienza, decidono di affidare la gestione del proprio patrimonio ai familiari o ai manager che li rappresentano, oppure di farsi consigliare dagli amici degli amici.
Tuttavia, nel fare ciò, purtroppo, essi non tengono conto del fatto che, quasi sempre, si tratta di soggetti che non hanno le competenze necessarie per amministrare patrimoni complessi o che, comunque, possono avere interessi in conflitto con quelli dello sportivo stesso. Così capita che non si dedichi il giusto tempo e non si investa sulle competenze necessarie alla gestione dei potenziali rischi e alla pianificazione del futuro lavoro.
Pertanto, è opportuno che i calciatori e gli sportivi professionisti in generale si affidino a un family officer, figura professionale specializzata nella protezione, gestione e trasmissione di grandi patrimoni familiari, in grado di individuare le soluzioni giuridiche, finanziarie e assicurative più adatte alla tipologia di bene e alle situazioni che lo richiedono.
A seconda dei casi e delle richieste del singolo, potrà procedersi anche all’istituzione di un trust diretto a limitare l’utilizzo dei notevoli redditi conseguiti, in modo da accantonare parte degli stessi e ritrovarseli a fine carriera, alla sottoscrizione di una polizza o all’intestazione fiduciaria di beni; l’assistenza potrà estendersi finanche ai servizi di concierge, ecc.
Di certo vi è che, data la complessità della società attuale, non è più possibile procrastinare, nell’interesse dello sportivo stesso, la scelta di avvalersi di un soggetto così qualificato.