L’agenzia di rating S&P prevede che gli utili delle banche 2022-2023 beneficeranno dell’aumento dei tassi: vi sarà per loro “un aumento significativo della redditività”. La simulazione illustra che a un rialzo “finale” di 200 punti base (2%) corrisponderebbe un aumento del margine d’interesse medio delle banche di circa il 18% rispetto al 2021 (le banche svizzere non sono incluse).
L’effetto non sarà però lo stesso per tutte: quelle che maggiormente ne trarranno vantaggio sono le italiane e le britanniche, per le quali l’aumento della marginalità sarà del 25%. Seguono nelle previsioni le banche spagnole, tedesche, danesi e austriache (fra il 10% e il 16%). Per Francia e Olanda invece l’incremento sarà inferiore al 10%. Sotto la lente di S&P Global Ratings, 85 banche (31.000 miliardi di euro di masse). Del resto, la maggior parte degli istituti di credito europei ha messo a segno un aumento del margine di interesse nei primi tre mesi del 2022.
Secondo gli analisti di S&P, la Bce aumenterà i tassi di 25 bp ogni trimestre, fino a raggiungere un tasso obiettivo Repo (pronti contro termine) di circa l’1,5% entro la fine del 2023. Si tratta di un aumento di 150 punti base rispetto ai livelli attuali (Repo) e di 200 punti base per il tasso sui depositi. Si ricorda che la Bank of England ha incrementato il suo tasso ufficiale quattro volte da dicembre 2021, passando dallo 0,1% all’1%. Le previsioni degli analisti dicono che raggiungerà l’1,75% nel 2024. In Svizzera invece l’aumento dei tassi di interesse potrebbe iniziare probabilmente dopo quello della Bce, con tassi stabili al di sotto dell’1% nel corso del 2025.
C’è però da segnalare che l’aumento effettivo dei margini di interesse potrebbe essere compromesso da alcuni fattori come l’elevata inflazione, che determinerà un aumento dei costi operativi (tramite le pressioni salariali) per gli istituti di credito, sullo sfondo di uno scenario economico incerto. Inoltre, l’aumento dei tassi porta a condizioni più severe di finanziamento nell’economia: aumenta il costo del credito per imprese e privati. Tuttavia, gli economisti si aspettano che “l’impatto sul margine di interesse rimanga positivo per le banche europee in generale, nonostante i maggiori costi operativi e di credito”.
Ciò in prospettiva potrebbe determinare un rialzo delle previsioni dell’agenzia “sulla redditività di alcune banche”, anche se non necessariamente comporterebbe azioni sul rating, in quanto “ciò richiederebbe un miglioramento più strutturale della redditività”.