Per descrivere il nostro lavoro, una definizione migliore, sarebbe stata quella di “promotori di cultura finanziaria”. Fin dagli inizi, infatti, uno degli obiettivi della nostra attività è stato quello di creare o accrescere nei nostri assistiti la cultura finanziaria necessaria per la formazione di uno spirito critico, fondamentale per gestire i propri risparmi in maniera consapevole. In questo senso è stata naturale l’evoluzione da “promotore” a “consulente finanziario”, così come è stato certificato dalla Consob nel 2016.
Per usare un’immagine metaforica si può dire che è come se avessimo cambiato posto. Se prima eravamo seduti di fronte al cliente, dall’altra parte della scrivania, a promuovere qualcosa, oggi siamo seduti al suo fianco, ad ascoltarlo per aiutarlo a raggiungere i suoi obiettivi di vita e i suoi progetti professionali senza trascurare la sua sfera affettiva, ovviamente in relazione all’ambito economico.
In Sanpaolo Invest il percorso di formazione – gestito in collaborazione con le università di Boston, di Cambridge e con la Cattolica di Milano – è di altissimo livello: oltre ad approfondire i temi legati a economia, finanza, legislazione, abbiamo trattato anche le nuove modalità di comunicazione e le sinergie comunicative necessarie per affrontare il contesto sociale in cui ci stiamo muovendo. L’attività di formazione mi ha dato un’ulteriore conferma del fatto che con i nostri assistiti è sano e doveroso, oltre che giuridicamente corretto, concludere un’obbligazione di prestazione e non di risultato. Non si tratta di un aspetto di poco conto nel momento in cui parliamo di formazione dei consulenti.
I nostri clienti sono pronti ad accogliere favorevolmente il cambio di prospettiva da consulente finanziario a patrimoniale, perché abbiamo affrontato questo percorso al loro fianco e anche chi già usufruiva del servizio ha espresso soddisfazione per questo ulteriore ampliamento delle nostre competenze. Con chi invece si approccia per la prima volta alla consulenza crediamo sia fondamentale descrivere con estrema chiarezza i nostri ambiti di azione. Questa rinnovata responsabilità ha portato un grande entusiasmo nel nostro ambiente di lavoro e un ulteriore desiderio di crescere e migliorarsi.
il requisito imprescindibile per esercitare la professione di consulente finanziario è saper ascoltare: credo che sia il più grande atto di generosità che si possa adottare nei confronti di un’altra persona. Un’attenzione che nessuna macchina e nessun robot advisor potrà mai garantire ai suoi utenti.