Il colosso elvetico inizia il 2020 in positivo. L’utile netto è salito e la parte da leone è stata fatta proprio dalla divisione del global wealth management
Ubs chiude la sua trimestrale di inizio anno con un’utile a 1,6 miliardi (+40%). Il contributo maggiore 1,22 proviene proprio dal wealth management
I vertici sono soddisfatti del risultato ottenuto e non temono particolarmente l’impatto del coronavirus
Ubs chiude i primi mesi del 2020 in positivo con la divisione del wealth management che brilla. Il coronavirus non ha dunque scalfito i conti del colosso elvetico. E dunque l’utile netto ha registrato un balzo del 40% arrivando a 1,6 miliardi di dollari. Dato superiore agli 1,5 miliardi di inizio aprile 2019.
Spostando il focus in termini di divisione il contributo maggiore di 1,22 miliardi (+41%) è stato dato dal
global wealth management, seguita dall’investment bank con 709 milioni (+242%) e asset management con 157 milioni (+52%). Personale &corporate banking hanno invece subito una contrazione del 14% arrivando a 334 milioni. I ricavi operativi si sono attestati a 7,93 miliardi (7,2 miliardi nello stesso periodo del 2019), mentre i costi operativi sono saliti del 4% a 5,93 miliardi, portando la cost/income ratio al 72,3% (77,9% un anno prima e 80,5% a fine dicembre).
La quota di capitale ponderata per il rischio, è scesa in tre mesi dal 13,7% al 12,8% e l’indice di leva finanziaria dal 3,9% al 3,8% mentre la quota di indebitamento non ponderata, Tier1 leverage ratio è diminuita dal 5,7% al 5,4%. Questo mentre il rendimento dei fondi propri (Rote) è salito dal 5,9 al 12,8%.
Soddisfatti i vertici dell’istituto: “in un contesto di mercato estremamente volatile e incerto (Ubs ha dimostrato) un’elevata capacità di resistenza nelle attività operative” commentano i vertici della banca. Il risultato rispecchia inoltre l’elevato volume di negoziazioni nei comparti global wealth management e nell’investment bank, sottolineano nella nota della banca.
Ubs chiude la sua trimestrale di inizio anno con un’utile a 1,6 miliardi (+40%). Il contributo maggiore 1,22 proviene proprio dal wealth managementI vertici sono soddisfatti del risultato ottenuto e non temono particolarmente l’impatto del coronavirus
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