Sono numerose le agevolazioni fiscali che interessano la famiglia. Queste misure sono previste dal sistema tributario italiano con l’intento di supportare le famiglie nel sostenere le spese necessarie e consentire ad ogni nucleo di partecipare alla spesa pubblica, in funzione della specifica situazione reddituale
Per proteggere il proprio reddito e allo stesso tempo tutelare i propri familiari, è importante individuare a che condizioni e in che termini è possibile beneficiare di detrazioni e deduzioni fiscali a partire dal proprio nucleo familiare
Nel primo caso, infatti, significa riferirsi ad un nucleo sociale composto da individui legati da matrimonio, da vincolo affettivo o di sangue.
Nel secondo caso, invece, come chiarito dallo stesso Ministero dell’Economia e Finanze, vuol dire riferirsi ai dati a partire dai quali è possibile ricostruire l’esistenza di un nucleo fiscalmente rilevante.
In questi termini, pertanto, la famiglia fiscale risulta costituita dal contribuente dichiarante, dal coniuge (dichiarante o meno) e da tutti i familiari che risultano fiscalmente a carico.
Preliminarmente però, poiché le famiglie possono godere di detrazioni in modalità diverse a seconda del modo in cui i redditi sono tassati, è importante chiarire alcuni aspetti concernenti, da un lato, la categorizzazione delle famiglie in base al reddito e, dall’altro, le modalità di tassazione del reddito familiare.
Con riferimento al primo aspetto, occorre precisare che in funzione del reddito le famiglie possono essere classificate come monoreddito senza coniuge (in presenza di un soggetto senza coniuge e non fiscalmente a carico di altri, con o senza figli a carico); monoreddito con coniuge (nel caso di un nucleo in cui solo un coniuge percepisce reddito); bi-reddito (nell’ipotesi in cui entrambi i coniugi sono percettori di reddito).
Quanto all’imposizione fiscale che grava sul reddito familiare, occorre distinguere tra: cumulo obbligatorio dei redditi, che consiste nella somma di tutti i redditi percepiti dal nucleo familiare; tassazione individuale (o separata) dei redditi, che tassa il reddito di ogni contribuente, prescindendo dalla sua situazione familiare; tassazione per parti di reddito familiare complessivo o per quoziente familiare. Caso in cui l’imposta è determinata prendendo in considerazione tanto il reddito complessivo della famiglia, quanto il numero delle persone che la compongono.
In primo luogo, sono considerati a carico solo alcuni familiari, vale a dire: coniuge, figli, coniuge separato, nipoti, genitori, suoceri, fratelli, nonni.
Tranne che per il coniuge e per i figli, tutti gli altri familiari, per essere considerati a carico devono dimostrare – per il riconoscimento delle detrazioni – di essere conviventi con il dichiarante.
In secondo luogo, perché una persona possa essere considerata fiscalmente a carico di un familiare non deve disporre di un reddito complessivo superiore a 2.840,51 euro. Per i figli a carico di età non superiore a 24 anni, invece, il reddito complessivo può raggiungere la soglia di 4.000 euro.
Il contribuente che ha familiari fiscalmente a carico (così come descritti ed elencati), ha diritto a una detrazione dall’Irpef per scaglioni di reddito e la determinazione dell’agevolazione diminuisce all’aumentare del reddito complessivo; fino ad annullarsi nell’ipotesi in cui il reddito complessivo arriva a 95.000 euro.
È bene rimarcare che l’Agenzia delle Entrate ha chiarito che la detrazione spetta comunque, a prescindere dall’età del figlio e dalla convivenza con i genitori.
Nel caso si tratti di genitori non legalmente ed effettivamente separati, la detrazione deve intendersi ripartita al 50%; altrimenti, nel caso vi sia accordo tra le parti, è possibile attribuire l’intera detrazione al genitore che possiede il reddito più elevato.
Infine, con riferimento al coniuge a carico, in linea generale (nello specifico dovrà considerarsi lo scaglione di reddito dichiarato), la detrazione è prevista per 800 euro se il reddito complessivo non supera 15.000 euro; 690 euro per reddito compreso tra 15.000 e 40.000 euro e comunque non superiore a 80.000 euro.
E invero, poiché sono numerose le agevolazioni fiscali correlate alla famiglia (basti pensare alle detrazioni fiscali per le colf, per gli asili nido, per l’affitto o alle agevolazioni fiscali per le ristrutturazioni edilizie e il risparmio energetico) è opportuno, anche rivolgendosi a professionisti, considerare in modo attento quali possono essere gli strumenti giusti per poterne beneficiare.