I picchi più significativi sono stati raggiunti a: ottobre (211), giugno (190), dicembre (175) e novembre (174)
Focus 2020 la media mensile è stata pari a 147 ricorsi
L’analisi mostra come nel 2020 hanno trovato conferma i dati già registrati negli anni precedenti, relativamente alla tipologia di ricorrenti. I ricorsi sono stati, pressoché integralmente, trasmessi da persone fisiche (97,6%, a fronte del 2,4% di persone giuridiche). I dati mostrano però l’esistenza di un gap di genere. A fronte di un totale di 1.730 ricorsi, 1.113 sono stati quelli presentati da uomini (64,3%) e 617 da donne (35,7%). Se si analizzano i ricorrenti analizzando per fasce di età, emerge come ci sia una concentrazione riferita a tre fasce anagrafiche comprese tra i 45 e i 74 anni (45-54, 55-64, 65-74) che rappresentano il 71,1% del totale, con una prevalenza della fascia di età compresa tra i 55 e i 64 anni (25,4%). Da sottolineare anche la percentuale degli over 74 (18,4%). Si tratta di dati che, sono in linea con quelli già registratisi negli anni precedenti, e che confermano come l’età media dei risparmiatori che si rivolgono all’Acf resti piuttosto elevata.
Inoltre si nota come chi ha dovuto fare ricorso, anche nel 2020, la maggioranza dei risparmiatori (1.304 su 1.772, pari al 73,6% del totale) ha preferito avvalersi dell’assistenza di un procuratore. Anche se uno dei tratti peculiari dell’Acf è proprio quello di consentire all’investitore retail di presentare direttamente e gratuitamente ricorso, l’assistenza di un procuratore continua a registrare un costante incremento nel corso degli anni (57% nel 2017, 60,4% nel 2018, 69% nel 2019). E più nel dettaglio si vedono coinvolti nell’84% dei casi dei legali, nell’4,5% l’Associazione dei consumatori e per l’11,4% da altre figure.
E infine il numero maggiore di ricorsi (27% del totale) si colloca, in termini di controvalore di risarcimento, nella fascia che va da 10.000 a 30.000 euro, seguita da quella più elevata che va dai 100.000 fino alla soglia massima di 500.000 euro, fascia quest’ultima nella quale è andato a confluire il 18,6% dei ricorsi. Va segnalato, a questo proposito, che sia la terza fascia (10.000 – 30.000 euro), con 414 ricorsi (329 nel 2019, 355 nel 2018 e 340 nel 2017), che quella più elevata (da 100.000 fino a 500.000 euro), con 286 ricorsi (261 nel 2019, 222 nel 2018 e 223 nel 2017), sono quelle che ricomprendono il numero più elevato di ricorsi ricevuti nell’intero primo quadriennio di attività.