Negli ultimi tre mesi a livello globale solo il 18% delle società (una su cinque) ha tagliato le distribuzioni, contro il 34% dell’anno scorso
Secondo le stime la distribuzione di dividendi nel 2021 si attesterà a 1360 miliardi di dollari – un incremento su base annua dell’8,4% a livello complessivo
La distribuzione dei dividendi, dopo un anno drammatico per i conti delle imprese, sta tornando ai livelli pre-crisi sulla scia di una ripresa economica su cui aleggia sempre meno lo spettro del coronavirus. I dati dei primi tre mesi dell’anno, sebbene in calo su base annua del 2,9%, sono incoraggianti, con 275 miliardi dollari distribuiti a livello globale. Le contrazioni dei trimestri precedenti erano infatti tutti a due cifre. Ciò ha portato a rivedere al rialzo le stime sui dividendi globali per l’intero 2021 a 1360 miliardi di dollari, in aumento di 40 miliardi rispetto alle previsioni di inizio anno. Tuttavia la ripresa della distribuzione probabilmente seguirà traiettorie diverse a livello geografico e settoriale.
Distribuzione dei dividendi per area geografica
È quanto emerge da un report di Janus Anderson, società di gestione del risparmio che attraverso il suo Global Dividend Index analizza i dividendi pagati dalle 1.200 maggiori società per capitalizzazione di mercato. A livello geografico la ripresa dividendi è trainata dagli Stati Uniti.
- America settentrionale: la regione ha registrato una flessione dei dividendi nettamente inferiore rispetto ad altre parti del mondo, con una contrazione su base sottostante di appena lo 0,3% ben inferiore alla media globale del -1,7%. Negli Stati Uniti i versamenti agli azionisti, pari a 139,3 miliardi di dollari, hanno evidenziato una diminuzione complessiva dell’8,1% rispetto all’anno precedente. Tuttavia il calo si deve al fatto che lo scorso anno sono stati distribuiti dividendi eccezionali, non replicati nel 2021.
- Europa: in Europa (Regno Unito escluso) le distribuzioni complessive sono salite a 42,5 miliardi di dollari, +10,8% su base annua, grazie ai versamenti delle banche scandinave. Anche la Svizzera ha offerto un significativo contributo al dato del Q1, grazie alla resilienza mostrata dalle società locali. Rispetto all’anno precedente, un terzo delle società europee che di solito versano i dividendi nel primo trimestre ha tagliato le cedole, ma nei tre trimestri precedenti oltre la metà di queste società ha operato dei tagli.
- Regno Unito: Nel primo trimestre i dividendi britannici sono diminuiti del 26,7% su base sottostante rispetto a un anno fa, poiché il Paese risente tuttora dei tagli da parte delle società petrolifere. Tuttavia meno della metà delle aziende inglesi presenti nel nostro indice ha ridotto le distribuzioni nel primo trimestre 2021, un dato decisamente migliore rispetto a quello dell’anno scorso. Si riscontrano inoltre segnali di ripresa per quanto riguarda i dividendi complessivi, saliti dell’8,1% nel primo trimestre per effetto di alcuni versamenti straordinari.
- Asia-Pacifico e mercati emergenti: I dividendi della regione Asia-Pacifico (Giappone escluso) sono diminuiti del 6,0% in termini sottostanti, soprattutto a causa del calo del 16,9% registrato a Hong Kong. Il nostro indice relativo a quest’area è quindi sceso a quota 190,6. Il dato dei mercati emergenti ha beneficiato della ripresa dei versamenti in Brasile, India e Malesia.
- Italia: Per 5 anni consecutivi, prendendo in considerazione il primo trimestre, l’Italia ha registrato una crescita nella distribuzione dei dividendi; nel Q1 2021 i versamenti sono stati pari a 2,6 miliardi di dollari, facendo segnare un lieve incremento rispetto ai 2,2 miliardi riscontrati nel Q1 2020, una crescita equivalente al 18,4% su base complessiva e all’8,4% su base sottostante.
Dividendi per settore
Da un punto di vista settoriale il comparto candidato ad essere i protagonisti a livello di distribuzione dei dividendi è l’industria estrattiva. Le società attive in tale ambito si sono nettamente distinte nel primo trimestre grazie al rincaro dei prezzi delle materie prime, che ha dato un forte impulso alle distribuzioni, soprattutto in forma di dividendi speciali. Le società del settore minerario hanno incrementato i dividendi complessivamente dell’85% (58% in termini sottostanti) e annunciato ulteriori versamenti nel corso dell’anno. Anche le società attive nel settore sanitario e le utilities sono state più generose con gli azionisti.
Buon primo trimestre anche per il comparto finanziario, i cui dividendi sono stati sostenuti dalle numerose società che hanno ripristinato le distribuzioni dopo l’interruzione causata dalla pandemia – in molti casi per via di restrizioni normative – seppur con masse inferiori. Tale ripresa ha dato un impulso al settore che ci aspettiamo continui nei prossimi mesi.
Il settore dei beni discrezionali (che comprende la vendita al dettaglio, beni di consumo durevoli, veicoli e viaggi), direttamente impattato dalle continue misure di contenimento contro la pandemia, ha registrato le flessioni più marcate (-36% in termini sottostanti nel primo trimestre), mentre il comparto energetico ha chiuso al -26%. Curiosamente, anche i dividendi dell’industria tecnologica hanno registrato una flessione dell’1,5% su base sottostante.