Il terzo (quello “super”) prevede che ogni 6 mesi i primi 100mila cittadini in termini di numero di transazioni (senza contante) effettuate (l’importo non rileva affatto) nei negozi fisici riceveranno un super cashback di 1.500 euro.
E non solo: sempre allo scopo di ridurre l’utilizzo di contante (con l’obiettivo, più “alto”, di contrastare l’evasione fiscale) è prevista anche la lotteria degli scontrini, a carattere nazionale e gratuita, con estrazioni settimanali, mensili e annuali.
A partire dal 2021, infatti, gli scontrini collegati ad acquisti effettuati con carte e app di pagamento genereranno automaticamente biglietti virtuali della lotteria, con la possibilità di vincere premi e farne vincere agli esercenti che li hanno emessi.
È di tutta evidenza il “disegno programmatico” – che non può certo illudere circa il rilancio dell’economia (ma che di certo non la frena) – riguardante, per l’appunto, un Paese cashless (senza contanti, e quindi, ormai è chiaro, con minor evasione fiscale).
Molto probabilmente non arriveremo all’estremo della Scandinavia, che raccomandava ai cittadini – agli esordi della pandemia – di conservare prudenzialmente del contante (da usare in caso di “blackout” del sistema dei pagamenti, tanto è diffusa, a quelle latitudini, la moneta digitale, anche per i piccoli acquisti), ma avremo intrapreso una strada che va nella giusta direzione (verso un Paese più moderno e trasparente).
E pazienza se la Banca centrale europea ha “bacchettato” il nostro governo per non averla preventivamente consultata (la limitazione all’utilizzo della moneta europea deve basarsi su un riscontro di effettiva efficacia di tale limitazione rispetto all’obiettivo perseguito, ovvero la lotta all’evasione): l’importante è che “dilaghi” (al posto del covid) lo strumento della “moneta di plastica”, anche nelle zone del Paese che meno sono propense a utilizzarla.