Divisione insurance in gran forma. Nel 2020 si sono raggiunti risultati molto positivi
Nel 2021, per il Gruppo Intesa Sanpaolo, includendo l’acquisizione di Ubi banca, ci si attende un utile netto superiore a 3,5 miliardi di euro
Tornando al lato private, se ci si focalizza sulla nel quarto trimestre del 2020 si nota come il Gruppo abbia registrato dei dati in ripresa. E dunque, i proventi netti si attestano a 509 milioni, +6,2% rispetto a 479 milioni del terzo trimestre. I costi operativi per 162 milioni, salgono del 6,8% rispetto a 151 milioni del terzo trimestre 2020 e la gestione operativa pari a 348 milioni, +6% rispetto al terzo trimestre. Il cost/income ratio pari 31,7% (contro il 31,6% trimestre passato). E infine il risultato netto è stato pari a 230 milioni (+6,5%).
“Affrontiamo le prossime sfide forti del nostro modello di wealth management and protecion company grazie agli oltre 1.200 miliardi che gli italiani ci affidano. Abbiamo capacità distintive nella gestione proattiva del credito, cui si accompagnano partnership strategiche con operatori industriali leader del settore. La nostra offerta digitale ha raggiunto i ragguardevoli numeri di oltre 12 milioni di clienti multicanale e oltre 7 milioni di clienti che utilizzano le nostre app”, spiega Messina.
Il futuro del Gruppo
Nel 2021, per il Gruppo Intesa Sanpaolo, includendo l’acquisizione di Ubi banca, ci si attende un utile netto superiore a 3,5 miliardi di euro, con un costo del rischio inferiore a 70 centesimi di punto. Per quanto riguarda la politica dei dividendi della società, oltre ai 694 milioni di dividendi cash per il 2020 da distribuire il prossimo maggio, in linea con il piano di impresa 2018- 2021 si prevede una distribuzione cash da riserve, possibilmente entro la fine del 2021, che aggiungendosi ai predetti dividendi porti al pagamento di un ammontare complessivo corrispondente a un payout ratio pari al 75% dei 3.505 milioni di euro di utile netto rettificato.
Sulla base dell’attuale stato di avanzamento del processo di integrazione di Ubi banca, si legge dalla nota della società, si stimano sinergie in aumento di oltre 1.000 milioni di euro, a regime nel 2024 e a oltre l’80% nel 2023, dai circa 700 milioni attesi al momento dell’offerta pubblica di acquisto e scambio, di cui per i costi a oltre 700 milioni da circa 550 milioni e per i ricavi a oltre 300 milioni da circa 150 milioni
Azionisti
“Grazie a questi tratti che ci contraddistinguono, la remunerazione dei nostri azionisti resta una priorità: nel mese di maggio intendiamo distribuire 700 milioni di dividendi in contanti, il quantitativo massimo stabilito dal Supervisore; una volta superate le restrizioni delle Bce chiederemo l’autorizzazione a distribuire in contanti – dalle riserve – la parte restante del payout ratio previsto, pari complessivamente al 75% di 3,5 miliardi di utile netto normalizzato 2020. Confermiamo l’impegno a erogare dividendi per un pay out ratio del 70% rispetto all’utile netto 2021, parzialmente attraverso un interim dividend nel corso di quest’anno, soggetto all’approvazione della modifica statutaria da parte della Bce e dell’assemblea straordinaria” conclude Messina.