Indagine Qonto: nel 2020, il 41% delle pmi italiane ha destinato più del 10% del proprio budget all’adozione e implementazione di nuovi strumenti digitali e il 70% dei rispondenti prevede di investire altrettanto o di pù nel 2021
Gli strumenti digitali più gettonati risultano quelli dedicati ai servizi finanziari (63%). In particolare, negli ultimi 12 mesi, il 41% di queste imprese ha deciso di aprire un conto business online
Stando al report, nel 2020, il 41% delle imprese ha destinato più del 10% del proprio budget all’adozione e implementazione di nuovi strumenti digitali. Tra queste, la metà ha addirittura investito una quota superiore al 30% del budget. Un trend che sembra destinato a proseguire nell’anno in corso: il 70% dei rispondenti prevede infatti di investire altrettanto o di pù nel 2021. Interessante notare come le imprese sotto l’anno di età (il 20% del campione) siano le più inclini ed aperte al cambiamento, con oltre l’80% che prevede un maggior sviluppo digitale quest’anno. Più in generale, il 44% del campione intervistato ha dichiarato di aver vissuto un’accelerazione nel processo di digitalizzazione negli ultimi 12 mesi, una spinta non prevista da 1 impresa su 4. I principali timori connessi al rimanere indietro sul fronte della digital tranformation sono la perdita di competitività (38%), la perdita di ricavi (25%) e maggiori costi gestionali (24%).
Guardando ai servizi digitali più adottati dalle imprese negli ultimi 12 mesi, quelli dedicati ai servizi finanziari occupano il primo gradino del podio (63%). In particolare, il 41% delle imprese ha deciso di aprire un conto business online, il 36% di ricorrere maggiormente alle transazioni online, il 28% di privilegiare l’utilizzo di pagamenti con carta rispetto ai contanti e, infine, il 13% di sperimentare nuovi metodi di pagamento come, ad esempio, le carte virtuali. Al secondo posto tra i servizi più gettonati ci sono gli strumenti di video-conference (45%), seguiti dai servizi di marketing online (34%) e le piattaforme di e-commerce per la vendita dei propri prodotti (28%).
“Secondo il Desi 2020, l’indice di digitalizzazione dell’economia e della società, l’Italia è ancora molto al di sotto della media UE in termini di digitalizzazione, tuttavia qualcosa sta cambiando, come confermano i dati emersi dall’indagine” commenta a We Wealth Mariano Spalletti, Country Manager di Qonto Italia. “Un cambiamento che è necessario supportare focalizzando la ripartenza economica del nostro Paese sul gettare le basi per un’innovazione reale e sostenibile, al fine di passare da un’economia basata su microimprese e forme di autoimpiego, ad un ecosistema capace di lanciare e far crescere aziende scalabili e ad alto potenziale, che possano diventare i campioni di domani”.