Nei casi più gravi, danni e risarcimenti possono essere anche di grande entità, veri e propri “incidenti di percorso” che mettono in forte difficoltà una piccola azienda, compromettendone il futuro e intaccando il patrimonio personale dell’imprenditore
La polizza sulla responsabilità civile tutela il patrimonio dell’assicurato da tutte quelle richieste di risarcimento che possono pervenire dopo un danno provocato involontariamente durante lo svolgimento del proprio lavoro
Ogni professione è un patrimonio che si costruisce negli anni e per questo va protetta da ogni rischio che deriva dall’attività.
Anche gli imprenditori e i liberi professionisti più attenti alle norme possono provocare eventi che determinano danni a cose o a persone – dipendenti, collaboratori, clienti, terze persone – e che, secondo quanto prevede l’articolo 2043 del Codice civile, sono tenuti a risarcire anche se il danno è stato provocato involontariamente.
Nei casi più gravi, danni e risarcimenti possono essere anche di grande entità, veri e propri “incidenti di percorso” che mettono in forte difficoltà una piccola azienda, compromettendone il futuro e intaccando il patrimonio personale dell’imprenditore.
A maggior ragione questo può accadere in Italia dove, secondo i dati di Prometeia, le piccole e medie imprese con un fatturato annuo inferiore a 50 milioni di euro rappresentano il 92% delle società attive, dando impiego all’82% della forza lavoro nazionale. Tante di loro sono aziende familiari, dove spesso il patrimonio societario e quello dell’imprenditore tendono a sovrapporsi.
Per questo la polizza di responsabilità civile professionale svolge un ruolo importante perché rappresenta una protezione fondamentale per tutelare risparmi e immobili. Il funzionamento di questo prodotto è uguale a quello di ogni altra assicurazione: in caso di danni arrecati a terzi, la compagnia si farà carico del pagamento, fino a un massimale fissato in base alla tipologia di danno.
A che cosa serve questa polizza
La polizza sulla responsabilità civile tutela il patrimonio dell’assicurato da tutte quelle richieste di risarcimento che possono pervenire dopo un danno provocato involontariamente durante lo svolgimento del proprio lavoro e rappresenta una garanzia anche per chi il danno lo ha subito, assicurandogli il risarcimento anche nel caso in cui chi lo ha causato non ha un patrimonio sufficientemente capiente su cui rivalersi.
La polizza non è obbligatoria per tutti, ma solo per gli iscritti a un ordine o albo professionale – come regolamentato dal DPR 7 agosto 2012 n.137 – perciò è necessaria, ad esempio, per medici e avvocati. Però, al di là degli obblighi di legge, un’assicurazione professionale è uno strumento fondamentale per poter lavorare con serenità e proteggere il patrimonio dagli imprevisti.
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Quali rischi corre un libero professionista
Ma quali sono i rischi principali a cui è sottoposto un imprenditore o un libero professionista? La categoria più importante è quella dei rischi professionali che possono portare alla richiesta di risarcimento danni da parte di terzi, clienti e non.
Poi ci sono i rischi connessi alle entrate economiche. Il bilancio annuale di un libero professionista dipende dalla sua capacità di creare un solido business, ma non solo. Se il lavoro diminuisce – o non si ha più la stessa capacità di produrre reddito a causa di una malattia – non può più contare su entrate certe.
Poi ci sono i rischi legati all’area patrimoniale per cui, per risarcire un danno di grande entità arrecato a terzi, si potrebbero perdere casa, beni e persino una quota del proprio reddito futuro.
Ma ci sono anche i rischi legati al futuro. Il momento della pensione, infatti, è visto ormai come un vero e proprio miraggio da chi ha un lavoro autonomo. O meglio, come un’incognita. E se la quota pubblica della pensione è bassa, meglio saperlo per tempo affiancandola a una forma di previdenza integrativa privata.
Come conoscere i rischi e proteggersi
Insomma, i rischi che possono ricadere incolpevolmente su un lavoratore autonomo o un imprenditore sono davvero molti e riguardano sia l’ambito privato che quello professionale. La buona notizia è che si possono conoscere prima, adottando le strategie migliori per evitarli, o quantomeno per ridurne l’impatto.
Per prima cosa è necessario fare un check up, una diagnosi dei rischi che i liberi professionisti corrono più di frequente. Lo scopo è di far conoscere al soggetto l’esatta esposizione ai rischi, confrontando come il soggetto sta gestendo questa minaccia rispetto a quel che dovrebbe fare.
Ma per sventare i pericoli bisogna affidarsi a una guida che aiuti a gestirli correttamente nel tempo. Solo con al fianco una figura professionale specializzata nel comparto assicurativo si potrà costruire un piano di tutela adeguato, per avere libertà e sicurezza in futuro.