Nella consapevolezza che il riciclaggio di denaro è un fenomeno globale che richiede una forte cooperazione internazionale, la Commissione europea propone, a partire dal 2024, di istituire una nuova autorità antiriciclaggio dotata di poteri di coordinamento delle autorità nazionali e di vigilanza diretta sulle operazioni finanziarie sospette o considerate a rischio
Per contrastare efficacemente le attività illecite in ambito finanziario e garantire maggiore sicurezza in Europa, è fondamentale limitare l’utilizzo del contante ed estendere la disciplina in materia di antiriciclaggio anche al settore delle criptovalute; introducendo altresì nuove norme idonee a tracciare le transazioni, identificare gli utenti e vietare i portafogli anonimi
Più nel dettaglio, la Commissione propone di creare in seno all’Ue una nuova autorità deputata a individuare le operazioni sospette e i meccanismi che consentono ai criminali di riciclare proventi illeciti o finanziare attività terroristiche attraverso il sistema finanziario.
La nuova autorità antiriciclaggio a livello dell’UE (denominata Amla) intende porsi come centrale di armonizzazione e coordinamento dell’operato delle singole autorità nazionali. In particolare, l’Amla, al fine di individuare meglio i flussi finanziari illeciti di natura transfrontaliera, si occuperà di istituire un unico sistema integrato di vigilanza finanziaria in tutta l’Ue; di svolgere accertamenti sugli enti finanziari considerati più rischiosi e che operano nella maggior parte degli Stati membri; di monitorare e coordinare gli organismi di vigilanza finanziari nazionali responsabili di altri soggetti finanziari e coordinare gli organismi di vigilanza dei soggetti non finanziari.
In effetti, le Istituzioni europee, così come i singoli governi degli Stati membri, sono sempre più consapevoli che è necessario cooperare e aggiornare di continuo le cornici normative previste in materia di contrasto alla criminalità finanziaria, stante il fatto che l’avvento delle nuove tecnologie consente alle organizzazioni criminali di operare a livello globale, nel pieno anonimato, e (talvolta) sfruttando canali a prima vista leciti.
Si pensi, ad esempio, al tema delle criptovalute. La mancanza di una disciplina in materia, non consente di conoscere con certezza l’identità degli enti che emettono le valute virtuali, quali sono i passaggi e le transazioni effettuate attraverso le cryptocurrencies e in che modo, dette monete, sono impiegate per finanziare attività illecite.
Anche per questo motivo, pertanto, la Commissione propone di introdurre nuovi requisiti di trasparenza per le transazioni in criptovalute e tracciare i dati dei fornitori e degli utenti.
In questo senso, si potrebbe garantire la piena tracciabilità dei trasferimenti di cripto-attività e, conseguentemente, prevenire l’impiego dei Bitcoin a fini di riciclaggio/finanziamento del terrorismo. La Commissione, inoltre, propone di vietare i portafogli anonimi di criptovalute.
Infine, poiché, come noto, per le organizzazioni criminali i pagamenti in contanti rappresentano uno modo immediato e anonimo di riciclare denaro, la Commissione ha proposto di fissare un massimale di 10.000 euro per i pagamenti in contanti in tutta l’Ue.