Secondo il Financial Times, gli Etf della società di Lyxor avrebbero registrato deflussi per circa 7,3 miliardi di dollari nei primi sette mesi del 2019
Per Arnaud Llinas, head of Lyxor Etf, ha spiegato che i deflussi sarebbero dovuti alla generale fuga dall’azionario europeo e non all’incertezza sul futuro del business della società
Secondo indiscrezioni di Bloomberg, Société Générale starebbe valutando la possibilità di cedere o fondere la società di asset management
Secondo indiscrezioni di Bloomberg, Société Générale starebbe valutando la possibilità di cedere o fondere la società di asset management, che gestisce circa 208,5 miliardi di dollari di asset. L’asset manager con sede a Parigi fornirebbe a qualsiasi potenziale acquirente una posizione forte nel settore in rapida crescita in Europa degli Etf. Nel Vecchio Continente Lyxor si posiziona come il terzo maggiore gestore di Etf dopo BlackRock e Dws, del gruppo Deutsche Bank.
Arnaud Llinas, head of Lyxor Etf ha spiegato al Ft che i deflussi sono dovuti a un dietro-front degli investitori nei confronti dei mercati azionari europei in generale e non sono correlati all’incertezza sul futuro del business. “Quest’anno gli Etf azionari europei hanno subito deflussi per circa 15 miliardi di euro. Il mix di Lyxor è fortemente orientato verso l’azionario europeo”, ha affermato Llinas.
I deflussi potrebbero incidere sull’eventuale prezzo di vendita di Lyxor, che supervisiona un patrimonio complessivo di 150,9 miliardi di euro. Per alcuni osservatori, Amundi, JP Morgan, Ubs e Dws potrebbero essere all’acquisizione della società. BlackRock rappresenta un acquirente meno probabile, in quanto controlla già il 44% del mercato europeo degli Etf. Se rafforzasse la propria posizione in questo business attirerebbe probabilmente l’attenzione dei regolatori.
Un accordo che ha ulteriormente rafforzato la posizione dominante di BlackRock attirerebbe probabilmente l’attenzione dei regolatori per motivi di concorrenza. Le negoziazioni nel settore europeo degli Etf – che vale circa 910 miliardi di dollari – sono in aumento, visto il passaggio degli investitori dai fondi tradizionali a gestione attiva a strumenti a bassi costi di gestione, costringendo i provider di Etf a rafforzare le proprie posizioni.