Un utile netto di 4,2 miliardi di euro è il risultato che il gruppo Intesa Sanpaolo porta a casa per la prima metà del 2023. Numero che la rende “il miglior semestre di sempre” per dirla con il ceo Carlo Messina, il quale sottolinea in conference call come “questi sono stati anche i migliori sei mesi e il miglior trimestre di sempre per proventi operativi netti, risultato della gestione operativa e risultato corrente lordo”. Gli interessi netti sono cresciuti del 70% su base annua, e sono destinati ancora a “una forte accelerazione”. Risultati record che – afferma il numero uno di via Monte di Pietà – consentono di migliorare ulteriormente le nostre previsioni di utile netto per l’anno, proiettate a oltre 7 miliardi di euro”. E, a catena, di migliorare ulteriormente quelle per gli anni 2024 e 2025, superiori in prospettiva a quelle 2023. In particolare, i massicci investimenti in tech forniranno “un apporto aggiuntivo al risultato corrente lordo 2025 pari a circa 500 milioni di euro, non previsti nel piano di impresa 2022-2025”. Più volte Messina ribadisce che wealth management, protection e tecnologia sono i pilastri che sono i motori della crescita di Intesa.
Intesa Sanpaolo, un wealth sempre più tech – Su tre pilastri
Carlo Messina paragona la decisa accelerazione tech del gruppo all’avvio di un “viaggio digitale”, aspetto fortemente distintivo “rispetto ai competitor”. Lo sostengono “tre pilastri”: Isytech, ovvero la piattaforma digitale nativa cloud creata in meno di un anno con 1,8 miliardi di investimenti; Isybank e Fideuram Direct (che sulla dorsale tecnologica del gruppo si innestano); l’intelligenza artificiale. Per quanto riguarda il wealth management è Fideuram Direct il volto più tech. Lanciata l’11 luglio 2023, è la prima rete digitale di private banker, una sofisticata piattaforma digitale per risparmiatori e trader. L’obiettivo della piattaforma di wealth management digitale è quello di raggiungere 150.000 clienti nel 2025. Tommaso Corcos, amministratore delegato di Isp – Fideuram Private Banking, aggiunge che “più di mille clienti hanno già sottoscritto il trading evoluto”.
Lanciata i tempi record (meno di un anno), la nuovissima banca digitale del gruppo, Isybank, ha l’obiettivo di 5 milioni di clienti in Italia entro il 2025; 2,5 milioni già entro il primo trimestre 2024. Del resto, in poco più di un mese di esistenza ha raccolto già 10.000 conti correnti. Specifica Messina: “La nostra intenzione è quella di estendere progressivamente nuove offerte interamente digitali a livello internazionale, a partire dai paesi in cui siamo già presenti con la divisione international subsidiary banks”.
La trasformazione tecnologica del gruppo evolve “rapidamente”, premessa necessaria perché “continui ad avere successo nel prossimo decennio”.
Infine l’ad rivela che Intesa Sanpaolo è concretamente impegnata nel campo dell’intelligenza artificiale. L’obiettivo è quello di sviluppare entro il 2025 140 app “grazie alla competenza di 300 specialisti”.
Investitori “generosamente remunerati” e solidità patrimoniale
Poi, l’annuncio della “generosa remunerazione agli azionisti”: non solo per il rendimento dei dividendi, pari all’11%, “il più alto d’Europa”, ma anche per la capitalizzazione. “Nel primo semestre abbiamo maturato dividendi in contanti per 3 miliardi di euro e completato il buyback da 1,7 miliardi. A novembre pagheremo un acconto sul dividendo 2023 di almeno 2,45 miliardi”.
In un contesto di patrimonializzazione eccellente (13,7% Cet1), il ceo comunica anche che l’esposizione russa è prossima allo zero (100 milioni di euro) e che le masse della clientela gestite sono pari a circa 1300 miliardi di euro.
Intesa Sanpaolo prima banca d’impatto
“Restiamo l’impact bank numero uno al mondo”. In questo frangente, alcuni stanno facendo marcia indietro in materia di esg; noi stiamo intensificando le nostre iniziative” (tra il 2022 e il primo semestre 2023). Come quella per mitigare gli effetti dell’inflazione: 30 miliardi di euro stanziati a favore di imprese e famiglie, “dando la possibilità di sospendere o rimodulare mutui e prestiti, concedendo erogazioni a tassi agevolati e permettendo rateizzazioni a tasso zero”. Oppure i 12 miliardi di credito sociale per le iniziative a contrasto delle disuguaglianze e a favore dell’inclusione finanziaria, sociale, educativa e culturale e la rigenerazione urbana; i 28 milioni per il programma cibo e riparo per le persone in difficoltà.
Previsioni sull’economia italiana
Infine, per Messina, l’economia italiana è “forte, grazie ai suoi fondamentali solidi, alle imprese, alla ricchezza delle famiglie. I tassi resteranno ancora alti, ma l’aumento dei prezzi dell’energia è stato inferiore alle attese, e ciò condurrà a una graduale riduzione inflazione”.
Private banking e asset management, i numeri in dettaglio
La divisione Private Banking, tramite Fideuram e le sue controllate nel secondo trimestre 2023 registra:
– proventi operativi netti per 812 milioni, +7,7% rispetto a 754 milioni del primo trimestre 2023;
– costi operativi per 240 milioni, +4,7% rispetto a 229 milioni del primo trimestre 2023;
– un risultato della gestione operativa di 573 milioni, +9,1% rispetto a 525 milioni del primo
trimestre 2023;
– un cost/income ratio al 29,5% rispetto al 30,4% del primo trimestre 2023;
– un ammontare complessivo di accantonamenti e rettifiche di valore nette pari a 17 milioni,
rispetto a 12 milioni del primo trimestre 2023;
– un risultato corrente lordo pari a 556 milioni, rispetto a 513 milioni del primo trimestre 2023;
– un risultato netto pari a 358 milioni, rispetto a 343 milioni del primo trimestre 2023.
La divisione Asset Management – tramite Eurizon Capital e le controllate – nel secondo trimestre 2023 registra:
– proventi operativi netti per 231 milioni, -1,7% rispetto a 235 milioni del primo trimestre 2023;
– costi operativi per 59 milioni, +13,6% rispetto a 52 milioni del primo trimestre 2023;
– un risultato della gestione operativa di 172 milioni, -6,1% rispetto a 183 milioni del primo
trimestre 2023;
– un cost/income ratio al 25,6% rispetto al 22,2% del primo trimestre 2023;
– riprese di valore nette pari a 2 milioni, rispetto a un ammontare complessivo di accantonamenti e
rettifiche di valore nette pari a 2 milioni del primo trimestre 2023;
– un risultato corrente lordo pari a 173 milioni, rispetto a 181 milioni del primo trimestre 2023;
– un risultato netto pari a 130 milioni, rispetto a 129 milioni del primo trimestre 2023.