Aprire le porte della consulenza finanziaria alla nuova generazione di private banker per intercettare le esigenze di pianificazione patrimoniale di una clientela sempre più giovane: è da questa premessa che nasce il “Progetto Giovani” lanciato da Banca Generali. Si rivolgerà ai professionisti della consulenza finanziaria di età inferiore ai 35 anni e avrà una durata di 36 mesi offrendo un percorso di sviluppo a 360 gradi per i giovani consulenti coinvolti. A parlarne Marco Bernardi Vice Direttore Generale di Banca Generali
Oltre alla formazione continua, il “Progetto Giovani” si basa su una vera e propria mentorship portata avanti da un consulente senior che guiderà il giovane professionista nello sviluppo delle capacità tecniche ma soprattutto relazionali, centrali nello sviluppo del rapporto di fiducia con il cliente.
“Come banca leader nel private banking in Italia siamo consapevoli della necessità di allargare le maglie della nostra professione anche a una nuova generazione di consulenti che saranno coloro i quali si occuperanno di creare valore per il risparmio del futuro. Per questo motivo abbiamo dato vita a questo percorso che punta a generare un travaso positivo di competenze dai nostri professionisti più affermati verso quegli under 35 che hanno l’ambizione di eccellere in futuro in questa professione. Siamo convinti che il percorso creato possa rappresentare la strada giusta per la creazione di valore nel lungo periodo” commenta Marco Bernardi, Vice Direttore Generale di Banca Generali.
L’affiancamento a un consulente con esperienza offre inoltre l’evoluzione della componente empatica, elemento cruciale per intercettare le necessità dei risparmiatori e gestirne le emozioni durante periodi di mercato in cui gli stessi potrebbero sentirsi smarriti. A ciascun giovane professionista viene inoltre assegnato un obiettivo sfidante ma raggiungibile al termine del piano, periodo dopo il quale il tutor potrà valutare se dar vita ad un vero e proprio team.
L’iniziativa va incontro alla necessità di favorire il ricambio generazionale avvicinando nuovi ragazzi alla professione. L’ultima rilevazione di Assoreti conferma il nodo dell’età avanzata nel settore, nel 2021 l’età media degli iscritti all’albo era di 51 anni. Ecco allora che progetti di questo tipo possono risultare non solo utili in tale direzione, ma anche per aprire il dialogo con una nuova fascia di clientela più giovane.
Commenta ancora Bernardi: “Il nostro obiettivo annunciato nel piano strategico al 2024 punta ad allargare il dialogo sulle scelte di pianificazione patrimoniale con quella fascia di clientela che ancora private non è, ma che punta a diventarlo. In questo le nuove generazioni rappresentano sicuramente un bacino dal quale vogliamo pescare, con giovani consulenti che posso così crescere di pari passo insieme ai propri clienti”.
Questo progetto infatti rientra nei più ampi obiettivi di crescita e sviluppo della banca:
“Il reclutamento di nuove leve della consulenza finanziaria rappresenta per noi un asset cruciale e questo lo dimostrano gli obiettivi che ci siamo fissati nel nuovo piano triennale 2022-24 annunciato lo scorso 14 febbraio. Quello che prevediamo è un ambizioso progetto di sviluppo della rete che ha già raccolto l’interesse di oltre 110 nuovi giovani consulenti finanziari entrati a far parte della nostra squadra da inizio anno. Il Progetto Giovani rappresenta un volano per l’industria del risparmio che ravvede nel lungo termine la necessità di un ricambio generazionale con nuove figure professionali in grado di abbracciare il modello di consulenza patrimoniale a 360 gradi. Profili completi e pronti a raccomandare soluzioni realizzate su misura per ogni singolo cliente, saranno al centro di questo percorso di formazione continua che si contraddistingue nel mondo delle reti per la capacità di trasmettere la componente empatica, fondamentale per identificarsi nelle necessità dei nostri clienti e a gestirne le emozioni durante periodi di mercato complessi”. – Conclude Bernardi.