Se l’analisi si fosse fermata al periodo 2012-2021, infatti, il confronto sarebbe fra un tasso dell’1,2% per la media delle famiglie e del 3,3% per i clienti delle reti.
Nei primi nove mesi del 2022 il crollo dei mercati ha colpito di più il risparmio investito tramite le reti
Battere il mercato è difficile. Superare le performance del risparmio delle famiglie italiane, che investono mediamente il 31% della propria ricchezza finanziaria in liquidità e conto corrente, lo è molto meno. Infatti, nel decennio compreso fra il 2012 e il settembre 2022, le famiglie italiane che hanno investito tramite le sei principali reti di consulenza finanziaria hanno incrementato la propria ricchezza finanziaria ben oltre media nazionale (depurata delle masse gestite dalle medesime reti).
Lo ha evidenziato un’analisi pubblicata da Excellence consulting, una società di consulenza specializzata in servizi finanziari, basata sui dati della Banca d’Italia e di Assoreti. Nell’intero periodo preso in considerazione il tasso di rendimento composto portato a casa dai clienti delle reti è stato dello 0,5% annuo, contro lo 0,1% della media delle famiglie italiane non assistite dalle sei reti considerate nell’analisi. Nessuno dei due dati è particolarmente positivo a causa del profondo ribasso che ha colpito quasi tutte le classi di attivo nel 2022. Se l’analisi si fosse fermata al periodo 2012-2021, infatti, il confronto sarebbe fra un tasso dell’1,2% per la media delle famiglie e del 3,3% per i clienti delle reti.
Nei due grafici in basso è possibile osservare lo sviluppo della ricchezza finanziaria, nei due rispettivi gruppi, con la possibilità di osservare oltre all’impatto delle performance anche quello del risparmio e della raccolta netta (che non vengono considerati, ovviamente, come un aumento di valore del risparmio preesistente). Per gli italiani la ricchezza finanziaria è passata dai 3.762 miliardi del 2012 ai 4.180 del 2017 (con 178 miliardi di risparmio aggiuntivo) per poi salire ulteriormente a 4.697 miliardi a fine 2021 (con 335 miliardi di risparmio). Nei primi nove mesi del 2022 la ricchezza finanziaria degli italiani, se si escludono i nuovi flussi di risparmio, avrebbe perso l’8% del suo valore a causa del crollo dei mercati (da 4.697 a 4571 miliardi).
Considerando che il portafoglio gestito dalla consulenza finanziaria è generalmente più esposto ai movimenti di mercato e meno investito in liquidità, i primi nove mesi dei clienti delle reti hanno comportato una più gravosa perdita dell’11,65% (sempre escludendo la raccolta netta, si passa da 541 a 478 miliardi). Negli anni precedenti, però, l’andamento positivo dei mercati aveva contribuito a un più rapido aumento del valore dei risparmi.
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Commissioni, Excellence rivendica la validità del revenue model delle reti
“L’inizio del 2023 avrebbe dovuto essere il momento in cui lavorare sul recupero dei rendimenti persi nel 2022, invece l’attenzione degli addetti ai lavori è stata monopolizzata dalla decisione sulla gestione degli inducements che sarà presa dall’Ue nell’ambito del nuovo pacchetto normativo sulla Retail Investment Strategy”, spiega Maurizio Primanni, ceo di Excellence Consulting, “la nostra ricerca dimostra che i consulenti finanziari delle sei principali reti del mercato italiano, anche con l’attuale revenue model basato sulle commissioni applicate ai prodotti, spesso tacciato di essere eccessivamente costoso per i clienti, hanno tuttavia dimostrato nell’ultimo decennio di sapere creare maggiore valore, essendo stati capaci di far crescere la loro ricchezza finanziaria nell’ordine di due punti percentuali di maggiore rendimento per anno rispetto alla crescita della ricchezza finanziaria degli altri italiani”.