L’Europa è in un momento cruciale. O rafforzerà la sua posizione o la indebolirà in maniera insanabile
I mercati continua a rimanere nervorsi. Il mercato azionario sta scontando uno scenario realistico di graduale ripresa delle attività economiche a partire dalla metà di maggio
Ma oltre a pensare alla fase 2 bisogna avere anche uno sguardo più avanti, verso il futuro. Con oltre 3 miliardi di persone confinate in casa, “è chiaro che il 2020 sarà un anno di forte recessione a livello globale e soprattutto nelle economie avanzate. Il margine di errore sulle stime del Pil è elevatissimo ma, al di là delle statistiche, ciò che davvero conta è difendere la capacità produttiva e la base di consumi per non pregiudicare la ripresa. Molto dipende dalle politiche economiche che vengono intraprese. Gli stati devono giocare una nuova partita molto più ampia e impegnativa rispetto al recente passato” sottolinea Ramanghi.
Imparando dal 2008?
Secondo Ramenghi qualcosa è migliorato rispetto alla reattività di 11 anni fa. “Sul fronte fiscale i governi e le banche centrali hanno fatto tesoro della crisi del 2008, ad oggi le manovre fiscali espansive già approvate ammontano al 3% del Pil, quasi il doppio rispetto al 2009. Gli Stati Uniti stanno addirittura discutendo di un ulteriore piano fiscale di oltre il 5% del Pil dopo aver già varato iniziative per un ammontare di 2000 miliardi di dollari, pari al 10% del Pil. L’Europa si è mossa meglio rispetto alla scorsa crisi, ma ancora in modo insufficiente e frammentato”.
Corona bond: un progetto per l’Ue
L’Italia, insieme ad altri paesi che rappresentano oltre la metà del Pil dell’eurozona, tra i quali Francia e Spagna, ha chiesto l’emissione di bond europei per finanziare la risposta all’emergenza. La Germania e l’Olanda si sono però opposte, rimandando all’utilizzo del Meccanismo Europeo di Stabilità che potrebbe comportare impegni su futuri tagli alla spesa pubblica. ”Conte e il governo italiano hanno fatto un vero pressing nei confronti del nord Europa per raggiungere iniziative comuni. Il 9 si tiene un’ulteriore riunione dell’Eurogruppo che si spera vada oltre gli accordi che sono trapelati come l’assicurazione contro la disoccupazione o la ricapitalizzazione della Bei, strumenti utili ma insufficienti per la loro dimensione” sottolinea Ramenghi.
E dunque è innegabile che i prossimi giorni saranno molto importanti per l’Ue. Potrebbe infatti rafforzare la sua posizione o indebolirla irrimediabilmente.
Focus mercati
I mercati restano nervosi ma ci sono dei segnali di parziale normalizzazione. Gli indici azionari hanno recuperato circa il 20% dai minimi, ossia circa la metà delle perdite subite e la volatilità, seppur elevata, si è dimezzata rispetto ai valori di un paio di settimane fa, fa sapere Ubs.
“La nostra impressione è che il mercato azionario ora sconti uno scenario realistico, di graduale ripresa delle attività economiche dalla metà di maggio. Ovviamente i risultati delle aziende nel 2020 saranno molto penalizzati, anche nel 2021 difficilmente eguaglieranno la redditività del 2019.Per queste considerazioni abbiamo una posizione complessivamente neutrale sull’azionario” conclude Ramenghi.